Mary Anning (1799-1847) è stata una straordinaria paleontologa britannica, attiva nella prima metà del XIX secolo. Di lei e della sua travagliata esistenza avevamo già parlato su queste pagine, e dalla sua biografia emerge, oltre a un grande talento nel reperire, identificare e preparare reperti fossili, anche una grande difficoltà nell’ottenere il rispetto e l’approvazione della comunità scientifica del tempo. Il motivo, come è facilmente intuibile, era il suo essere donna in un ambiente interamente controllato da uomini.
Pur non ottenendo riconoscimento presso i salotti scientifici e a livello accademico, Mary Anning era comunque una preziosa risorsa per gli studiosi del tempo: alcuni tra i più grandi naturalisti dell’epoca (tra cui Louis Agassiz e Richard Owen) si rivolgevano regolarmente a lei per consulenze di vario genere, o per l’identificazione di fossili di difficile interpretazione. In particolare, fu forte e proficua la sua amicizia col pastore William Buckland, uno dei più influenti geologi dell’epoca vittoriana. Buckland, tra l’altro, coniò il termine “coprolite”, ossia feci fossili, quando fu proprio la sua amica e collega a fargli notare che quel tipo di resti si trovavano in prossimità dell’addome di tanti animali fossili.
La vita di Mary Anning fu segnata da difficoltà economiche e, come abbiamo detto, da scarso riconoscimento scientifico e fu solo nel 2010, quindi dopo più di un secolo e mezzo dalla sua morte, la Royal Society la incluse in una lista comprendente le dieci donne inglesi più influenti nella storia della scienza. Anche il libro Strane Creature di Tracy Chevalier e il recente film Ammonite, con Kate Winslet nella parte di Anning, hanno dato ulteriore notorietà alla scienziata britannica, quantomeno a livello internazionale.
A livello locale, però, Anning era una figura piuttosto amata, in particolare a Lyme Regis, la cittadina costiera del Dorset in cui visse. Quello che forse ancora mancava a dimostrazione dell’affetto della piccola comunità nei confronti della sua illustre concittadina era un segno fisico, tangibile di questo affetto. Se ne accorse nel 2018 una bambina di undici anni, Evie Swire, che, aiutata dalla madre Anya Pearson, decise di lanciare una campagna di raccolta fondi per la creazione di una statua in onore di Anning, proprio in prossimità della spiaggia di Lyme Regis che la vide protagonista di tante scoperte memorabili.
La campagna, intitolata Mary Anning rocks, grazie anche al sostegno di celebrità come David Attenborough o della stessa Tracy Chevalier, si tradusse in un inaspettato successo e con i fondi raccolti si poté così commissionare la creazione della statua all’artista Denise Sutton.
Oggi, una riproduzione in scala di quella che sarà l’opera definitiva sta facendo un tour promozionale, mentre la statua verrà presentata al pubblico il 21 maggio 2022, in corrispondenza del 223mo compleanno di quella che è ormai diventata la paleontologa più famosa e amata d’Inghilterra.