Dopo anni di ritardi la stangata è arrivata: la Corte di giustizia dell’Unione Europea ha inflitto al nostro Paese una sanzione di 30 milioni di Euro per le inadempienze relative alla mancata depurazione delle acque reflue e al mancato adeguamento dei sistemi fognari in ben 18 regioni italiane.
Altre sanzioni in arrivo
L’Italia dovrà, inoltre, pagare 25 milioni di Euro per ogni semestre di ritardo nella messa a norma degli oltre cento comuni che ancora sono sprovvisti di reti fognarie adeguate.
Una storia iniziata nel 2012
Per via del mancato adeguamento della rete fognaria, l’Italia era già stata condannata nel 2012 e la Corte aveva dato un ulteriore termine – 11 febbraio 2016 – per applicare la prima sentenza che allora riguardava 109 comuni.
Scaduta anche questa nuova proroga, la Commissione Europea ha chiesto la nuova condanna che puntualmente è arrivata.
Il nostro Paese ha fatto tuttavia notare di aver ridotto le situazioni fuori norma che da 109 sono passate a essere 74.
Troppo poco, secondo la Corte di giustizia Ue che ha rimarcato ancora una volta il grave ritardo dell’Italia.
Una sentenza per nulla inaspettata
«La multa non è certo una sorpresa – ha commentato il WWF all’indomani della sanzione –. Questo è il frutto di tanti anni di gravi inadempienze sulle normative europee, normative che peraltro la stessa Italia ha giustamente contribuito a fissare».
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