Le monete di scambio sono tappi di plastica, frammenti di contenitori e cannucce.
Il primo rubbish café ha aperto i battenti nella centralissima Covent Garden a Londra. Un locale di tendenza come un altro, se non fosse che quella che per molti è solo spazzatura qui ha più valore del denaro.
Come funziona
L’idea alla base è tanto semplice da sembrare quasi impossibile: i clienti scelgono tra le opzioni del menù – tutte servite rigorosamente plastic free – e anziché metter mano al portafogli pagano la consumazione con pezzi di plastica portati da casa, a patto che questi possano essere riciclati. Spetta poi ai titolari dell’esercizio il compito di raccogliere la plastica e rivenderla.
Promuovere la consapevolezza
Il singolare bar ha attirato l’attenzione dei turisti e dei londinesi, curiosi di provare il baratto del terzo millennio.
«Ci rivolgiamo a una clientela attenta e consapevole – ha spiegato Victoria Hunt-Taylor, direttrice marketing di Ecover, la società che gestisce il bar –. Crediamo che ogni singolo pezzo di plastica che venga messo in commercio debba essere riciclato in modo da riuscire a chiudere il cerchio».
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