Il Belgio si schiera a favore dei diritti degli animali con una legge che mira a ridurre l’impiego delle cavie utilizzate per la sperimentazione animale.
A partire dal primo gennaio 2020, nella Regione di Bruxelles, saranno vietati gli esperimenti su cani, gatti e primati; dal gennaio 2025, invece, il bando sarà esteso anche agli esperimenti di didattica e ai test di sicurezza e verrà ridotta del 20% la ricerca applicata, percentuale questa che corrisponde all’11% di tutti gli animali da laboratorio utilizzati.
La reticenza delle Università
La proposta di legge ha trovato la resistenza degli ambienti universitari che si sono detti scontenti riguardo al nuovo testo di legge; proposta che è stata modificata dal momento che, in origine, mirava a una riduzione del 30% totale nell’impiego di animali da laboratorio.
«Si tratta in ogni caso di un impegno concreto che lancia un chiaro segnale di cambiamento, sia sul piano politico, che scientifico e nel pieno rispetto di quanto voluto dalle norme europee e dai cittadini», ha commentato Michela Kuan, Responsabile LAV area Ricerca senza Animali.
Così in Italia
Nel nostro Paese già dal 2014 è in vigore il divieto di allevare cani e scimmie destinati alla vivisezione. «Il passo successivo sarebbe vietarne anche l’utilizzo – ha concluso Michela Kuan -. Per questo motivo chiediamo al nostro Governo un impegno in più a favore degli animali e la conferma che strutture come la tristemente nota Green Hill, allevamento di beagle destinati alla vivisezione, non possano più riaprire sul territorio italiano».
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