La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dagli avvocati di Green Hill, l’allevamento situato a Montichiari (BS) di cani beagle destinati alla sperimentazione sequestrato nel 2012, confermando così la sentenza in tutti e tre i gradi di giudizio.
Non esistono zone franche
Le motivazioni, che sono state depositate lo scorso 6 marzo, ribadiscono quanto già affermato dagli altri gradi di giudizio e segnano una svolta storica per i diritti degli animali. In particolare, nelle motivazioni si ribadisce che non esistono “zone franche” senza limiti di legge. Questo significa che non tutto è lecito negli allevamenti e per i fini sperimentali.
«Per la prima volta in Italia in tre gradi di giudizio è stato sancito che questi ambiti di attività hanno dei limiti e se operano oltre la norma speciale commettono reato – ha detto a riguardo Carla Campanaro, avvocato della Lega Anti Vivisezione, in prima linea nella liberazione di quasi 3mila beagle detenuti nell’allevamento del bresciano –. Si tratta di una sentenza destinata a fare giurisprudenza e che dimostra come le caratteristiche etologiche degli animali anche se oggetto di sperimentazione animale devono essere pienamente tenute in considerazione, così come per gli animali destinati a questa pratica non è possibile prevedere sistematicamente la loro uccisione o la mancanza di cure adeguate, solo perché “inservibili” per gli scopi».
Gli animali non sono oggetti per la sperimentazione
Le motivazioni espresse dalla Cassazione ribadiscono il superamento del concetto di animale come mero oggetto sperimentale e sottolineano come, all’interno delle mura dell’allevamento di Green Hill, siano stati protratti sui cani “comportamenti insopportabili per le loro caratteristiche etologiche”. «Il rispetto delle necessità comportamentali delle cavie è un passo fondamentale che deve essere ben chiaro a chi si occupa di ricerca con animali – ha aggiunto Michela Kuan, responsabile LAV dell’Area Ricerca senza Animali – La legge si esprime chiaramente in merito, ma nonostante questo per molti gli animali sono ancora solo cose».
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