La loro colpa è quella di essere ghiotti di nocciole e non avere alcun predatore naturale in quella zona.
I ghiri hanno colonizzato il Parco siciliano dei Nebrodi e ora c’è chi vorrebbe dare loro la caccia, autorizzandone di fatto lo sterminio.
Pochi predatori e tanto cibo
«I ghiri, specie protetta e quindi da tutelare, si sono riprodotti senza controllo e, in assenza dei predatori naturali, hanno letteralmente sovrappopolato i noccioleti dei Nebrodi dove costituiscono una grave minaccia per il raccolto» spiega l’AIDAA, l’Associazione italiana difesa animali e ambiente.
Per fermare l’avanzata dei piccoli roditori grigi, che sta mettendo in ginocchio la produzione siciliana di nocciole, negli scorsi giorni si è svolto un incontro tra i sindaci dei comuni di Ucria, San Piero Patti e Sinagra e l’assessore all’agricoltura della regione Sicilia.
Secondo l’associazione animalista, tuttavia, si tratterebbe di uno sterminio.
«Per questo abbiamo deciso di inviare un esposto alla Procura della Repubblica di Messina, al fine di valutare i reali danni causati dalla presenza del ghiro».
Saranno trasferiti?
Per tentare di arginare l’avanzata dei ghiri è stato predisposto anche un piano di cattura e trasferimento.
I roditori saranno catturati e trasferiti in boschive compatibili con la loro natura, ma ben distanti dai noccioleti dei Nebrodi.
Il piano di ricollocamento dei ghiri, pur avendo ottenuto il via libera da parte dell’Ispra, l’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale, non pare essere la soluzione migliore.
«Ma ci piacerebbe sapere quanti animali saranno catturati, con quali metodi e, infine, dove saranno ricollocati questi animali» ha spiegato Lorenzo Croce presidente di AIDAA.
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