I viaggi intorno al mondo del capitano James Cook sono ancora oggi una fonte di costante meraviglia e ammirazione per chiunque apprezzi l’esplorazione e lo studio della natura. I diari di viaggio che descrivono le imprese compiute dal navigatore inglese e dagli equipaggi che lo accompagnarono sono uno splendido esempio di quanto importanti siano state queste spedizioni per la conoscenza della natura e delle culture del sud Pacifico. Figure altrettanto interessanti sono gli scienziati che accompagnarono queste esplorazioni. E così, come affascinante fu la figura del naturalista inglese Joseph Banks, imbarcatosi nella prima spedizione di Cook, non meno interessante fu il suo successore, il giovane scienziato tedesco Georg Forster, che accompagnò suo padre Johann Reinhold come naturalista di bordo del secondo viaggio, in seguito alla rinuncia di Banks.
Il giovane Georg aveva solamente 17 anni quando la HMS Resolution, il 13 luglio 1772, salpò da Plymouth alla volta delle acque del Pacifico Meridionale. Il viaggio lo avrebbe condotto, nei tre anni successivi, a visitare la Nuova Zelanda, la Nuova Caledonia, le isole Marchesi, Tonga e l’isola di Pasqua. Il ruolo dei Forster era quello di studiare la natura delle terre visitate per redigere un dettagliato rapporto delle osservazioni scientifiche compiute, una volta tornati in Inghilterra.
Georg aveva già accompagnato il padre in una spedizione nelle steppe russe, su commissione della zarina Caterina II, dove aveva appreso le tecniche della cartografia e aveva imparato a descrivere e illustrare piante e animali. Non poche erano state le scoperte compiute da padre e figlio, soprattutto in campo botanico. Ciononostante il padre, che aveva un carattere irascibile, aveva scritto un resoconto di viaggio che faceva trasparire una forte critica nei confronti delle amministrazioni locali, e questo non solo non aveva permesso loro di essere pagati o di vedere il loro rapporto pubblicato, ma li aveva costretti a emigrare in Inghilterra per evitare ritorsioni.
Anche nella spedizione nelle terre australi non mancarono gli attriti tra l’equipaggio, il capitano Cook e Forster padre, in particolar modo per il fatto che agli scienziati tedeschi spesso non veniva concesso il tempo necessario per effettuare un lavoro di ricerca approfondito. Al ritorno in Inghilterra il conte di Sandwich, finanziatore della spedizione, suggerì alcune modifiche al capitolo iniziale del resoconto redatto dai Forster, ma Johann rifiutò categoricamente che venisse corretto “come un tema scolastico” e il diario di viaggio ufficiale fu alla fine scritto da Cook stesso. Nondimeno, dagli scritti iniziali Georg ricavò “Viaggio intorno al mondo”, testo che avrebbe avuto un enorme successo, soprattutto in Germania. La prosa di Forster era infatti appassionante, divertente, di facile lettura. Nondimeno la sua narrazione era accuratissima e scientificamente ineccepibile. Soprattutto dal punto di vista etnografico Georg dimostrava grande sensibilità e attenzione a usi e costumi locali, descrivendo minuziosamente culture, linguaggi, abitazioni, stili di vita e persino tatuaggi. Tutto ben distante da buona parte della letteratura di viaggio che fino a quegli anni aveva rappresentato le popolazioni non europee come selvaggi privi di civiltà. Ancora oggi, questo testo viene considerato uno dei più splendidi esempi di letteratura di viaggio di sempre, mentre Georg è tuttora considerato uno dei massimi rappresentanti dell’Illuminismo in Germania. Tra gli altri, Forster conobbe e fu di grande ispirazione per Alexander von Humboldt, destinato a diventare uno dei più importanti e influenti naturalisti della storia.
Ma Georg Forster non fu soltanto un brillante scienziato: i suoi ideali giacobini di uguaglianza e democrazia lo portarono a partecipare attivamente all’effimera creazione della Repubblica di Magonza, durata pochi mesi prima della riconquista da parte delle truppe austro-tedesche. Trovatosi a Parigi in rappresentanza della piccola repubblica democratica ormai cancellata dalle mappe, si trovò così involontariamente esiliato in terra francese e morì per una malattia reumatica nel 1794, a soli 39 anni.
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