La sanguinosa guerra in Siria non ha colpito solo le persone, ma anche gli animali come quelli che si trovavano in cattività in uno zoo nei pressi della martoriata città di Aleppo, diventata con l’inasprimento del conflitto un cumulo di macerie. La perseveranza di un uomo rimasto ignoto, forse anche per motivi di sicurezza, ha permesso agli animali di sopravvivere nei lunghi anni del conflitto, nonostante la difficoltà di reperire acqua e cibo in città.
Grazie all’interessamento della ONG Four Paws, un’organizzazione operante in vari paesi europei è stato possibile iniziare a organizzare un piano per il trasferimento degli animali sopravvissuti, tutti in precarie condizioni di salute, provati da anni di stenti. L’operazione realizzata grazie al finanziamento di un ricco uomo d’affari americano, Eric Margolis, ha così consentito di poter trasferire cinque leoni, due tigri, due orsi, due iene e anche due cani, tutti rimasti intrappolati nell’inferno di Aleppo.
Four Paws in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente della Turchia ha potuto trasferire gli animali con una rischiosa operazione di salvataggio, portandoli nella riserva naturale turca di Karacabei, a circa mille chilometri da Aleppo.
Dopo il trasferimento gli animali saranno sottoposti ad accertamenti veterinari per meglio comprendere il loro stato di salute, apparso subito molto precario, nella speranza che si possano ristabilire e possano essere collocati presso strutture che possano accogliere i sopravvissuti dello zoo di Aleppo in maniera definitiva.
Gli altri zoo dell’orrore
Non è la prima volta che le organizzazioni protezionistiche operanti a livello internazionale si fanno carico del trasferimento di animali imprigionati in zone di guerra, oppure abbandonati presso strutture fatiscenti. È recentemente accaduto per lo zoo di Gyumri, in Armenia, dove la Fondazione Brigitte Bardot ha salvato due orsi che erano tenuti in condizioni pietose dopo il fallimento della struttura. In quell’occasione i due plantigradi furono trasferiti in un santuario per orsi a Brasov, in Romania, dove vivono tuttora.
Sempre l’organizzazione Four Paws, nell’agosto del 2016, aveva salvato da sicura morte alcuni animali rimasti imprigionati nello zoo Khan Younis, nella striscia di Gaza. Intrappolati nel conflitto che aveva coinvolto israeliani e palestinesi gli ultimi animali sarebbero morti senza l’intervento della ONG, come era successo a molti altri esemplari, uccisi dagli stenti, in quello che è stato definito «il peggiore zoo del mondo»,
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