L’argomento dei freni a disco per biciclette da corsa è particolarmente attuale, dato che ormai quasi tutti i modelli di biciclette ne sono equipaggiati.
Da circa un anno li sto collaudando sulla mia nuova bici, quindi ho potuto provarli in lungo e in largo facendomi una chiara idea del loro utilizzo e del loro rendimento.
Ecco le conclusioni a cui sono giunto.
I “pro” dei freni a disco
- La frenata risulta più morbida ed efficace.
- La tendenza al bloccaggio delle ruote è inferiore rispetto a un impianto tradizionale a pattino.
- In caso di pioggia la frenata è più efficace, anche se si usano ruote in carbonio.
- Nelle lunghe discese, frenando continuamente, si riduce l’affaticamento delle dita.
- Se si frena, senza interruzione, per lunghi tratti, non si rischia di surriscaldare i cerchi in carbonio causandone una deformazione.
I “contro” dei freni a disco
- Prezzo d’acquisto della bicicletta superiore.
- Aumento del peso complessivo della bicicletta.
- Maggiori costi di manutenzione: le pastiglie e i dischi si consumano entrambi.
- Maggiore difficoltà a riposizionare le ruote se occorre smontarle.
- Pericolo di bloccare la pinza del freno se si tira la leva senza il disco inserito.
- Impossibilità di avere un registro per modificare la corsa della leva.
- Quando la ruota gira s’incontrano degli impercettibili attriti tra disco e pastiglie.
- Necessità di spurgare spesso l’impianto frenante anteriore o posteriore perché le leve dei freni quando hanno troppo gioco e vanno a toccare la curva del manubrio, limitano o annullano la possibilità di frenare.
Il difetto maggiore dei freni a disco
È proprio nell’ultimo punto elencato il difetto che, personalmente, mi ha causato più problemi, perché mi si è presentato più volte, a distanza di poco tempo, facendomi rimpiangere i freni a pattino.
Ho pensato di acquistare il kit per lo spurgo dei freni, ma dopo aver visionato i tutorial relativi su Internet, ho capito che l’impresa sarebbe stata troppo ardua per la mia manualità. Così, ho dovuto portare, ogni volta, la bicicletta dal meccanico per risolvere l’inconveniente.
Probabilmente sono stato sfortunato, oppure la mia percorrenza in bicicletta – minimo 12.000 chilometri all’anno – è molto superiore a quelle dei miei amici, che non hanno riscontrato problemi.
In conclusione
Nonostante il mio caso specifico, legato a un utilizzo particolarmente assiduo del mezzo a due ruote, va detto che la presenza dei freni a disco dà certamente più sicurezza, specialmente a un ciclista alle prime armi che non conosce le reazioni dei freni a pattino, per esempio il bloccaggio di una ruota con relativa perdita di aderenza. Garantiscono una frenata più modulabile con minor impegno fisico, ma anche mentale, dato che si è convinti di fermarsi in tempo in casi d’emergenza.
Ritengo, infine, che i difetti del freno a disco verranno superati nel volgere di poche stagioni.
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