Se più dei morsi vi terrorizzano i veleni (vedi il precedente articolo), eccovi allora uno dei veleni più letali del regno animale, che non è quello di altri famosi “killer” come il cobra, lo scorpione o la cubomedusa, ma quello dell’assai meno noto polpo dagli anelli blu maggiore (Hapalochlaena lunulata).
Questo piccolo mollusco cefalopode non più grande di una pallina da golf, diffuso nelle acque calde dell’oceano Indo-Pacifico, è in grado di iniettare un veleno 100 volte più potente del cianuro, la tetradotossina, una molecola neurotossica che provoca cecità, paralisi e morte nel giro di un’ora e mezza circa. È interessante notare che il veleno in questione non è prodotto dal polpo in sé, quanto piuttosto da alcune colonie batteriche che dimorano nelle ghiandole salivari di questo appariscente animaletto con il quale si sono evolute in una mortale simbiosi.
Di produzione propria è invece la raffinatissima tossina del taipan dell’interno (Oxyuranus microlepidotus), un serpente originario dell’Australia considerato il rettile più velenoso del mondo. Si tratta di un animale timido che vive in zone desertiche e che quindi raramente interagisce con l’uomo. E per fortuna, poiché il suo veleno, pur non essendo così potente come quello del polpo dagli anelli blu, è costituito da un letale cocktail di molecole neurotossiche, citotossiche, emotossiche, miotossiche e nefrotossiche che in un solo morso vengono iniettate in quantità molto maggiori e soprattutto con un tasso di assorbimento più efficace, risultando di conseguenza più mortale di quello del polpetto. Un morso di questo serpente contiene in media veleno sufficiente ad uccidere 100 uomini adulti in salute.
Infine se in questa speciale classifica introduciamo anche gli insetti, ecco che al primo posto della scala del dolore troviamo la vespa boia (Polistes carnifex), che vive in Centro e Sud America. Questo imenottero grande fino a 3 cm non è aggressivo e attacca solo quando si sente minacciata. La sua puntura, però, è più dolorosa persino di quella del calabrone gigante asiatico e soprattutto della formica proiettile, il cui morso viene solitamente descritto come “camminare sui carboni ardenti con un chiodo piantato nel tallone”.
Meno male che Italia questo insetto ancora non è arrivato!
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