Il 31 gennaio scorso si è chiusa ufficialmente la stagione di caccia 2023. La Lipu-BirdLife Italia segnala che «almeno cinque gravi violazioni della Direttiva Uccelli hanno caratterizzato la stagione venatoria in chiusura, esponendo l’Italia a una nuova procedura di infrazione comunitaria».
- La prima violazione comunitaria riguarda le 20 specie cacciate pur in cattivo stato di conservazione e nella pressoché totale assenza di piani di gestione adeguati. Solo in quattro casi (allodola, coturnice, tortora selvatica e moriglione) l’Italia ha predisposto i necessari piani di gestione, che tuttavia sono rimasti interamente – o quasi – inattuati.
- La seconda infrazione riguarda l’abbattimento degli uccelli durante la migrazione preriproduttiva, che per molte specie o gruppi di specie comincia già nel mese di gennaio. Si tratta di una fase biologica di estrema delicatezza per gli uccelli e su cui vige un rigoroso divieto di caccia (articolo 7.4 della Direttiva Uccelli) che però le regioni italiane hanno in molti casi ignorato anche quest’anno.
- Il terzo punto riguarda la sistematica elusione del divieto europeo di utilizzo delle munizioni al piombo nelle zone umide, che la modifica della legge 157/92, con l’approvazione del decreto Asset, ha reso ancor più vacuo.
- Continua, poi, a essere ignorato l’obbligo di produrre dati che forniscano il quadro dell’impatto della caccia sulla biodiversità. Dati in assenza dei quali ogni ipotesi di sostenibilità venatoria è velleitaria.
- Ultimo, ma non per gravità, il fenomeno del bracconaggio, con innumerevoli casi di uccisioni illegali di specie anche superprotette, tra cui falco pellegrino, falco di palude, biancone, aquila minore, cavaliere d’Italia e numerose specie di piccoli uccelli tra cui pispole e pettirossi.
«L’inchiesta europea aperta contro l’Italia la scorsa estate, cui si aggiunge l’annunciata procedura di infrazione sul ‘controllo faunistico’, in un quadro che sarà certamente aggravato dalla proposta di legge alla Commissione Agricoltura» – dichiara Alessandro Polinori, presidente della Lipu-BirdLife Italia.
20 specie cacciate in cattivo stato di conservazione
- Spec 1 (specie globalmente minacciate): coturnice, moriglione, pavoncella, pernice rossa, tordo sassello, tortora selvatica
- Spec 2 (specie dallo stato europeo sfavorevole, concentrate in Europa): combattente, starna
- Spec 3 (specie dallo stato europeo sfavorevole, non concentrate in Europa): allodola, beccaccia, beccaccino, codone, fagiano di monte, folaga, frullino, germano reale, marzaiola, mestolone, moretta, quaglia
20 specie cacciate oltre il limite consentito
- Beccaccia (31 dicembre)
- Tordo bottaccio, tordo sassello, cesena (10 gennaio)
- Alzavola, germano reale, fischione, codone, canapiglia, moriglione, moretta, marzaiola, mestolone, folaga, gallinella d’acqua, beccaccino, frullino, combattente, pavoncella, porciglione (20 gennaio).
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