Quanti desiderano possedere un cucciolo di razza, vera o presunta visto che molte volte gli acquirenti non sanno che stanno acquistando solo cani somiglianti, alimenta una sorta di concorrenza verso i cani, talvolta anche di razza ma non cuccioli, che riempiono i canili.
Anche se stiamo parlando di esseri viventi ritenuti senzienti il nostro rapporto con gli animali è spesso incline a seguire le mode del momento, come se un cane o un gatto potessero essere considerati come accessori.
Questo comporta che ogni periodo abbia i suoi cani e gatti di moda, con tutti gli effetti negativi che questo fenomeno può causare. In questi anni vanno sono molto in voga gli animali brachicefali, quelli con il muso sempre più piatto e gli occhi grandi, per apparire come eterni cuccioli, per assomigliare sempre più a cuccioli d’uomo. Una corsa all’acquisto di bulldog francesi e carlini, i più desiderati, che però non tiene presente la condizione alla quale questi animali siano condannati: quella di condurre un’esistenza in apnea, a causa del muso schiacciato che impedisce una respirazione, e quindi una vita, normale.
Razze che spopolano, pur costando diverse centinaia di euro quando non migliaia, e che oramai sono talmente richieste da aver compromesso ogni selezione.
Sfornate da allevamenti più o meno amatoriali sono le razze che i veterinari chiedono di estinguere dolcemente, impedendone la riproduzione. Una via drastica ma necessaria.
E se questi cani sono l’oggetto del desiderio è anche vero che entrano in concorrenza con il variegato popolo dei meticci presenti nei canili. Che purtroppo sono sempre più pieni di cani di grossa taglia e di razze non facili da gestire come pitbull, amstaff, dogo e cani lupi cecoslovacchi, solo per indicarne alcune.
Ma se i negozi non potessero proporre in vendita animali d’allevamento, come avviene in molti Stati del mondo, le persone dovrebbero fare ricerche diverse, magari non soffermandosi soltanto sul lato estetico. Senza contare le migliaia di offerte, spesso truffaldine, che compaiono su Internet, dove vengono offerti cani di presunta razza ma di incerta provenienza, quasi sempre a prezzi stracciati per battere la concorrenza. Cuccioli che spesso arrivano dalle fabbriche che sfornano i cosiddetti “cani della tratta”.
Provengono dai paesi dell’Est Europa, con documenti di provenienza spesso falsificati, rappresentando anche un potenziale pericolo sanitario. Animali venduti troppo giovani e, anche per questo, soggetti a un elevato tasso di mortalità anche a pochi giorni dall’acquisto.
In tutta Europa le associazioni e le forze di polizia raccomandano di non comprare animali in Rete, per non alimentare un mercato illegale che genera profitti enormi e molta sofferenza.
Prima di fare l’acquisto di un animale sarebbe una buona cosa fare un giro nelle tante strutture che ospitano cani e gatti in cerca di famiglia: una buona azione che fa risparmiare molto denaro e anche molta sofferenza. Svuotare canili e rifugi, nei limiti del possibile, deve essere l’obiettivo di chiunque si dichiari essere un amante degli animali. Decidere di condividere la propria esistenza con un animale significa farsi carico delle sue necessità, facendo scelte intelligenti e ponderate.
Questo però non sempre accade, come dimostrato da molte adozioni avvenute durante la pandemia, dove tanti animali sono stati inseriti in famiglia per accontentare il bambino o combattere la solitudine. Una volta allentata la morsa delle restrizioni causate dal Covid molti animali sono diventati un peso, finendo per ritornare nelle strutture di accoglienza. Il ritorno alla normalità ha tramutato la compagnia in difficoltà a causa degli impegni che avere un animale comporta e così, per lui, si spalancano le porte del rifugio e si chiudono quelle di casa.
(continua…)
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