Come promesso nel mio ultimo articolo, torno a voi con un itinerario per biciclette da strada, interamente in piano, lungo 65 chilometri.
Riguarda un tratto di Pianura Padana compreso tra Cremona e Mantova, delimitato a sud dal fiume Po e a nord dal fiume Oglio. Grazie alla sua posizione tra due importanti città e alla presenza storica di potenti famiglie, quest’area è disseminata di monumenti antichi: chiese, piazze, palazzi, castelli e ville. Caratteristica del percorso è il susseguirsi di piccoli paesi attraversati da strette vie sulle quali si affacciano piccole case colorate e portici. Tutt’intorno, una fertile campagna intensamente coltivata è punteggiata da imponenti fattorie, spesso abbandonate, testimoni di un’agricoltura che non c’è più. Ovunque, tra i due fiumi, scorrono numerosi canali e nelle zone golenali il paesaggio è dominato dai pioppi che si stagliano ordinati verso il cielo. Le sponde dell’Oglio, protette dal Parco Oglio Sud, offrono gradite occasioni per ammirare anitre, folaghe e aironi nel loro ambiente ideale.
Itinerario
Motta Baluffi, Scandolara, Castelponzone, San Martino del Lago, San Lorenzo Aroldo, Solarolo Rainerio, San Giovanni in Croce, Casteldidone, Rivarolo Mantovano, Tornata, Cavaltone, Acquanegra sul Chieve, Bizzolano, Canneto sull’Oglio, Isola Dovarese, San Lorenzo de Picenardi, Torre de Picenardi, Ca’ d’Andrea, Cingia de Botti, Motta Baluffi.
Periodo
Un giro di pianura che si adatta alla stagione fredda, a patto di non trovare la nebbia.
L’inverno esalta tutto il fascino senza tempo di questa zona, grazie al sole basso che illumina e veste d’ombra paesi addormentati e antiche fattorie fatiscenti. Purtroppo, in questa stagione, quasi tutti i monumenti sono chiusi ai visitatori. In primavera sarà tutto più allegro e accessibile, ma con la bella stagione la pianura attira pochi ciclisti.
Nel dettaglio
Il mio consiglio è lasciare l’auto al parcheggio davanti alla Locanda La Motta di Motta Baluffi (CR), saltare in sella, imboccare via Roma e proseguire tenendo sempre la destra. Superata la SP85, prendere a sinistra per arrivare a Scandolara. Da qui seguire le indicazioni per il percorso “Borghi del Casalasco”, direzione Solarolo Rainerio. Davanti al cimitero si gira a sinistra per entrare a Castelponzone. Si attraversa questo grazioso paese poi, a seguire: San Martino del Lago, San Lorenzo Aroldo (rovine della Villa Zanetti), Solarolo Rainerio, San Giovanni in Croce. Appena entrati in quest’ultimo paese ci s’imbatte nella splendida Villa Medici del Vascello, ora proprietà del Comune. La storia le attribuisce l’onore di essere stata la cornice dove Leonardo da Vinci dipinse il ritratto di Cecilia Gallerani, meglio noto come la Dama con l’Ermellino. Proseguiamo verso Est imboccando via Giannino Busi in direzione Casteldidone. Pochi chilometri e ci si para davanti agli occhi l’imponente mole del Castello Mina della Scala. In inverno sia Villa Medici sia Castello Mina sono chiusi al pubblico. Ma anche visti da fuori danno gran gusto al nostro girovagare.
Di nuovo in sella verso Est: direzione Rivarolo Mantovano. Si tratta di un antico paese ancora racchiuso tra le sue mura. Dopo averlo percorso in bicicletta, si torna all’ingresso del borgo e si segue il cartello “Percorso di Mezzo”, direzione Tornata, girando a sinistra verso Nord. Attraversati Tornata e Cavaltone, si entra nel Parco Oglio Sud, in direzione Acquanegra sul Chieve.
Sulla nostra sinistra si costeggia una vasta zona boschiva bagnata da estese lagune gremite di germani reali. Si supera un angusto ponticello sul Fiume Oglio e si attraversa Acquanegra, puntando verso Ovest, iniziando di fatto la via del ritorno. La nostra nuova meta è Canneto sull’Oglio. Per evitare il traffico, al primo incrocio, si gira a sinistra per Bizzolano. Tutt’intorno è un proliferare di vivai di piante ornamentali, caratteristica principale del comune di Canneto. Si attraversa questa graziosa cittadina e si esce da Piazza Matteotti, passando sotto la Torre dell’Orologio.
A questo punto esistono due possibilità. La prima, è la più suggestiva e avventurosa: si gira a sinistra e, superato il ponte sul fiume, s’imbocca la prima stradina a destra per Castelfranco d’Oglio. Dopo il paese, vi aspettano alcuni chilometri di facile e scorrevole sterrato fino a Isola Dovarese.
La seconda ipotesi è più lunga ma tutta su strada asfaltata. Da via Enrico Tazzoli si gira a destra seguendo le indicazioni per Brescia. Superata una rotonda e un passaggio a livello, si va a sinistra per Runate, quindi per Isola Dovarese, antico borgo lambito dalle sponde dell’Oglio.
Entrati nel paese, si giunge in un’ampia piazza, circondata su tre lati da palazzi e portici. Il ricordo degli antichi fasti si dilegua in un’atmosfera malinconica, sicuramente favorita dalla stagione fredda. Passata la porta, ci si dirige verso San Lorenzo de Picenardi e l’attiguo Torre de Picenardi. Nel primo paese giace sornione un vasto castello dal classico aspetto medievale, ma assai rimaneggiato fino al XX secolo, e ora adibito a dimora per fastosi eventi e matrimoni. Nel secondo si erge una maestosa villa del 1800 con annesso parco all’inglese, circondata da un fossato.
Da Torre de Picenardi si prosegue verso Sud per Ca’ d’Andrea. Attraversato questo paesino, si va a sinistra per Cingia de Botti. Alla fine della strada, si volta a destra e, poco più avanti, ci si trova davanti alla sagoma di un maestoso e antico campanile, perfetto esempio di stile gotico cremonese, l’annessa Pieve di San Pietro, di epoca molto più recente, giace purtroppo in uno stato di totale abbandono.
A questo punto si è fatto tardi e la luce scarseggia: non rimane che imboccare la stradina di fronte alla chiesa che in 3 chilometri riporta a Motta Baluffi.
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