Sono le uova l’alimento principe dei carrelli della spesa degli italiani: lo scorso anno, il loro consumo è salito del 17,2%.
A dirlo sono i dati della nuova indagine di Coldiretti che ha preso in analisi le abitudini d’acquisto alimentari degli italiani.
Sul podio salgono, seppur a distanza, anche gli agrumi, aumentati dell’8,3%, e lo spumante che fa registrare un incremento del +7,8% e si conferma un prodotto di consumo quotidiano e non più limitato al festeggiamento delle ricorrenze.
215 uova a testa
Negli ultimi 30 anni i consumi nazionali di uova sono aumentati raggiungendo la cifra record di 13 miliardi di pezzi all’anno, il che significa una media di circa 215 uova a testa.
Le uova consumate sono quasi interamente Made in Italy, grazie alla presenza nei nostri allevamenti di 40 milioni di galline ovaiole; circa la metà delle uova proviene dal nord Italia (il 17% dalla Lombardia, il 16% dall’Emilia Romagna e il 16% dal Veneto).
Come riconoscere le uova
Per legge, le uova di gallina hanno un sistema di etichettatura obbligatorio che consente attraverso un codice di distinguere la provenienza e il metodo di allevamento.
Il primo numero stampato sul guscio permette di risalire al tipo di allevamento (0 per biologico, 1 all’aperto, 2 a terra, 3 nelle gabbie); la seconda sigla indica lo Stato in cui è stato deposto (es. IT); seguono poi le indicazioni relative al codice ISTAT del Comune, alla sigla della Provincia e, infine il codice distintivo dell’allevatore.
A queste informazioni si aggiungono quelle relative alle differenti categorie che indicano il livello qualitativo e di freschezza (A e B a seconda che siano per il consumo umano o per quello industriale) e le diverse classificazioni in base al peso (XL, L, M, S).
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