L’Esecutivo lancia un importante segnale e favore dell’Ambiente: il Consiglio dei Ministri, infatti, si è pronunciato a favore dell’impugnazione di fronte alla Corte Costituzionale delle leggi che autorizzavano la caccia di lupi e orsi che sono state emanate dalle Province Autonome di Trento e di Bolzano nel corso dell’estate.
Provvedimenti fin da subito contestati dal Ministro dell’Ambiente Costa che si era immediatamente schierato contro le nuove regolamentazioni regionali.
Di quali leggi si tratta
Le due leggi contestate, infatti, sono quelle varate dalle Province di Trento e Bolzano, rispettivamente l’11 e il 16 luglio scorso.
Le normative regionali avrebbero dato il via libera all’uccisione di lupi ed orsi, in deroga alla normativa nazionale ed in conflitto con le norme europee che assicurano a questi animali selvatici particolare protezione.
«Si tratta di vere e proprie leggi-propaganda, a tutto vantaggio di cacciatori e agricoltori, approvate a poche settimane dalle elezioni che vedranno il rinnovo delle giunte Provinciali. Simo di fronte ad un fatto intollerabile che ci auguriamo incontri la censura della Suprema Corte», ha commentato commenta Massimo Vitturi, responsabile LAV Animali Selvatici.
Che fine ha fatto il “Piano Lupo”
Intano, resta fermo in attesa di approvazione il “Piano Lupo”, documento per la conservazione e gestione del lupo in Italia.
«In attesa che la Corte Costituzionale si pronunci in merito a queste due sentenze regionali ribadiamo la necessità dell’approvazione del Piano Nazionale, ovviamente escludendo il capitolo che prevede l’uccisione degli animali», ha concluso Vitturi.
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