Ricorrere all’uso di sostanze stupefacenti non è una prerogativa esclusiva degli uomini. Lo fanno anche alcuni animali e le conseguenze sono molto diverse da quelle osservate della nostra specie. Le droghe sono spesso assunte attraverso i vegetali: semi, nettare di fiori, radici, frutti fermentati, ma anche licheni e funghi e, dalle osservazioni fino a ora effettuate, si è piuttosto sicuri che producano effetti come euforia, iperattività, confusione, rilassamento, a seconda delle sostanze e delle quantità ingerite.
La ninfa del corbezzolo e la frutta
Siamo abituati ad associare le farfalle al nettare dei fiori, ma molte di esse, in particolare quelle che appartengono alla famiglia delle vanesse, i Nymphalidae, vanno pazze anche per le sostanze alcoliche.
Senza andare troppo lontano, nelle aree di macchia mediterranea meglio conservate d’Italia, vola la ninfa del corbezzolo (Charaxes jasius), una splendida farfalla che, oltre al corbezzolo, apprezza anche qualunque altro frutto succoso (come prugne, fichi, pesche, banane e fichi d’India), soprattutto quelli in fermentazione alcolica.
Questa specie, infatti, si può attirare anche con un bicchierino di birra o di vino, come racconta il celebre entomologo Enrico Stella, che le trovava proprio in questo modo. È difficile capire se le farfalle si ubriachino veramente ma è sicuro che, dopo aver assunto l’alcool, risultano molto più confidenti: in molti casi si posano direttamente sulle mani.
CHI È
Farfalla ninfa del corbezzolo (Charaxes jasius)
DOVE
Europa meridionale
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