Scegliere uno stile per un bonsai è un’operazione che dovrebbe seguire dei criteri e delle linee guida ma, come gran parte dei dettagli che riguardano questo sotto mondo di botanica e arte, molto dipende dal gusto personale. Le interpretazioni di uno stile adatto alla formazione di un bonsai dipende da alcuni fattori, ma il più importante è quello naturale. Mi spiego: se trovate in natura una pianta da educare a bonsai, o se comprate una pianta in vivaio, sarebbe opportuno lavorarla a bonsai seguendo la forma che madre natura ha dato alla pianta, anche se essa si discosta dalle linee guida. In questo modo il bonsai avrà un aspetto di albero selvaggio e naturale, e non un aspetto artificiale e impostato. Comunque molti bonsai si prestano a degli stili più che ad altri. Andiamo a vedere nel dettaglio i principali stili.
Stile eretto formale
È uno stile che si adatta a quasi tutti i bonsai. Per un motivo soprattutto; in natura è ovviamente lo stile più diffuso. La caratteristica di questo stile è la conicità. Infatti il bonsai dovrà essere più largo alla base del tronco (nebari) rispetto all’apice. Lo stesso vale per la ramificazione, più larga nei rami più bassi rispetto all’apice. Il tronco sarà dritto, senza curve e impostato. Adatto a conifere e caducifoglie come pini, aceri palmati, olmi e faggi.
Stile eretto informale
A differenza dell’eretto formale, il tronco sarà più sinuoso, rispettando però lo stesso discorso di conicità del tronco. La ramificazione sarà evidente dopo le curve del tronco. Adatto a spoglianti quali aceri palmati e campestri, faggio, frassino, olmo e alberi da frutto come albicocchi e ciliegi.
Stile a scopa rovesciata
Si presta solo ad alberi spoglianti. La sua caratteristica è la chioma, dai rami fitti, sottili e che si diramano in tutte le direzioni. D’inverno, senza foglie, questo stile è ancora più apprezzabile che nella stagione vegetativa. Adatto ad aceri palmati varietà kiyohime, olmo cinese e giapponese.
Stile inclinato
Lo stile inclinato andrà a ricreare un albero inclinato di circa 70 gradi dal suolo, dall’azione dovuta al vento. L’apparato radicale sarà vigoroso, specialmente nella parte inclinata. Il principio di conicità vale anche in questo caso. Il bonsai sarà più largo al nebari, e più stretto all’apice. I rami principali partiranno dal verso opposto rispetto all’inclinazione. Adatto a quasi tutte le specie.
Stile a cascata
Stile suggestivo, che riprende gli alberi che in natura su trovano su precipizi, che spuntano da pareti rocciose o su dirupi. Questi saranno piegati verso il basso a causa di fattori atmosferici o fisici. Il bonsai andrà posto in un vaso più alto e verrà potato e formato per fare crescere il tronco e il ramo principale oltre il bordo del vaso, fino a farlo scendere anche oltre l’intera altezza del vaso (in questo caso la pianta andrà messa su un piedistallo). Adatto soprattutto ad alberi da fiore e da frutto.
Stile a semi-cascata
La differenza principale rispetto allo stile a cascata, sta nella crescita del tronco e del ramo principale, che non andranno mai oltre l’altezza del vaso. Anzi, si manterranno circa a un’altezza corrispondente a metà dell’altezza del vaso. Adatto a piante da frutto e fiore.
Stile a ceppaia o multi tronco
Partendo da un singolo nebari, partono tre o più tronchi, che possono avere anche altezze e inclinazioni diverse tra loro. Si tratta di una crescita frequente in natura, specialmente per alberi spoglianti selvatici e di grandi dimensioni. Si adatta ad aceri palmati, querce, olmi, faggi e frassini.
Stile a boschetto
È una composizione che può avere elementi dello stesso gruppo, come meli, o di più gruppi, come faggi, olmi … Si tratta di ricreare le caratteristiche di un bosco. Gli alberi ai lati del vaso saranno più bassi rispetto a quelli centrali. Verranno messe piante in numero dispari (3, 5, 7…) I tronchi rispetteranno la conicità, mentre potranno avere delle curve più o meno sinuose.
Stile su roccia
Si tratta di una composizione che riprende gli alberi che in natura crescono sulla roccia. Le radici si salderanno alla roccia (composta da uno speciale materiale che ricalca una pietra lavica grigia giapponese, o da rocce locali), e le essenze che più si prestano a questo stile sono aceri palmati, azalee, olmi o faggi.
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