Gli animali che compiono migrazioni sono tantissimi, diversi miliardi, e ogni anno ripropongono viaggi d’andata e ritorno tra i siti riproduttivi e quelli di svernamento andando a incidere sugli ecosistemi, sulle comunità faunistiche e persino sulle popolazioni umane.
Molte specie di uccelli riescono a compiere spostamenti che toccano diversi continenti e si stima che siano oltre 2 miliardi ad affrontare la migrazione (andata e ritorno) tra l’Africa subsahariana e l’Europa!
Il dato, però, è solo una stima per difetto, poiché moltissimi uccelli migrano di notte o in alta quota e vederli non è semplice.
Conoscere gli spostamenti, però, sarebbe importante per prevenire o controllare i vettori (es. influenza aviaria) o gli impatti di birdstrike negli aeroporti, migliorando la sicurezza dei voli militari e civili.
Una nuova soluzione all’orizzonte
Le reti di stazioni radar meteorologiche si rivelano molto utili per analizzare il movimento migratorio degli animali su larga scala spaziale, migliorando le nostre conoscenze sui modelli di movimento generali e consentendoci di fare previsioni, soprattutto alla luce dei cambiamenti ambientali globali che stanno influenzando anche il comportamento degli uccelli migratori.
Lo studio condotto da un team di ornitologi di tutta Europa, coordinati da Cecilia Nilsson, ha coinvolto stazioni radar in Finlandia, Francia, Belgio, Portogallo, Slovenia, Svezia, Russia, Spagna, Polonia, Germania, Olanda e Repubblica Ceca ed è stato appena pubblicato sulla rivista Ecography.
Sono state mappate le principali direzioni di migrazione e mostrata l’intensità del movimento attraverso parte dell’Europa, estraendo informazioni da 70 stazioni radar meteorologiche, dalla Scandinavia settentrionale al Portogallo, durante la stagione migratoria autunnale del 2016.
389 volatili ogni ora
I risultati sono stati molto interessanti, la media dei passaggi dei nostri amici alati ha evidenziato il transito, per ogni sito, di una media di 389 uccelli all’ora.
Un numero davvero incredibile, se pensiamo che a vista non abbiamo certo la percezione di un passaggio giornaliero tanto cospicuo e costante di uccelli sulla nostra testa.
L’elemento che sembra davvero inficiare la migrazione più di ogni altra situazione è il vento che sfavorisce il volo notturno inducendo gli uccelli a riposarsi sul terreno o sugli alberi, magari rifocillandosi per i lunghi viaggi.
Lo studio termina con un sollecito alla collaborazione da parte di altre stazioni radar spagnole, ma sopratutto di quelle italiane, greche e turche, per fare ancora più luce sul fenomeno delle migrazioni, ancora pieno di lati sconosciuti.
Quando guardate le stelle, pensate che quel tappeto di luci scintillanti è l’autostrada attraverso cui passano miliardi di uccelli ogni notte. Questo forse ci farà capire che anche l’inquinamento luminoso può distrarre e disorientare i nostri amici alati.
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