Nel silenzio imbarazzante di istituzioni nazionali e locali, maître à penser, associazioni di imprenditori e sindacati, continua, inesorabile, il radicamento al Nord della “Terra dei fuochi”.
L’ultimo episodio è di venerdì 22, a Mortara, quando nel pomeriggio si è sviluppato un incendio che ha interessato la massa di rifiuti che si trovano stoccati nell’azienda, dallo scorso settembre sotto sequestro della magistratura, che vi aveva posto i sigilli dopo l’imponente incendio domato con ben cinque giorni di lavoro dei Vigili del Fuoco.
Noi ne abbiamo parlato più volte e continueremo a farlo
– Il Nord Italia è sempre più Terra dei fuochi
– La terra dei fuochi… si sposta al Nord
– A fuoco un’altra azienda di riciclaggio dei rifiuti
– I rischi ambientali dell’esplosione dell’impianto a Como
Così come abbiamo dato evidenza ai risultati della
Commissione parlamentare bicamerale d’inchiesta sulle attività connesse al ciclo dei rifiuti (giornalisticamente nota come commissione “Ecomafie”).
L’area della Bertè Antonino Eredi S.r.l. a Mortara
Il lavoro dei Vigili del Fuoco di Mortara, Vigevano Robbio e Mede si è protratto per l’intera giornata per spegnere i focolai e mettere in sicurezza l’area. Dopo il completo spegnimento avranno inizio le indagini dei Carabinieri per stabilire le cause del rogo. Poi sarà necessario procedere alla bonifica dell’impianto sotto sequestro per sospette infiltrazioni delle ecomafie, per garantire la salute e la sicurezza dei cittadini. Secondo quanto riferito dai Vigili del Fuoco la struttura andata a fuoco è dentro il perimetro dell’azienda e, quindi, sequestrata dalla magistratura.
Qualche voce dalla politica
«Eventi di questo tipo sono intollerabili, tanto più se emergerà un’origine dolosa. Le istituzioni devono garantire un impegno straordinario per contrastare questi fenomeni e garantire la salute dei cittadini. E per questo diventa essenziale rivedere e riqualificare gli impianti presenti sul territorio» ha dichiarato l’assessore regionale alla Famiglia Silvia Piani, che ben conosce il territorio della sua Mortara.
Il consigliere regionale Riccardo Pase ha aggiunto: «Convocherò al più presto la commissione ambiente che presiedo per avere un quadro preciso della situazione e valutare nuovi interventi da attuare per fronteggiare le problematiche ambientali della provincia di Pavia».
E sul tema i deputati Nanni e Romaniello chiedono interventi urgenti: «Basta lentezze istituzionali, la Lomellina è in pericolo».
I sospetti e i rischi ambientali
L’assessore all’ambiente e Clima di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, è intervenuto accusando: «Si tratta del secondo incendio nell’area a pochi mesi di distanza, ed è quindi un fatto che desta preoccupazione e sospetto. Fin dalle prime segnalazioni c’è stata l’immediata mobilitazione di Arpa Lombardia che è intervenuta sul posto e ha monitorando la situazione per verificare l’entità del problema. Nelle prossime ore ci saranno gli esiti del campionamento per capire la tipologia di inquinanti prodotti dal rogo. È chiaro che nella zona di Pavia, che è stata negli ultimi anni coinvolta da questo tipo di fenomeni, dovranno essere potenziati i controlli per evitare che simili eventi possano ripetersi».
Il sindaco di Castello d’Agogna, verso cui si è diretta la nube nera dell’incendio, ha raccomandato venerdì sera di tenere chiuse le finestre delle case a scopo precauzionale. Sei persone, tra cui un bambino di cinque anni, si sono recate all’ospedale di Mortara dopo aver accusato problemi respiratori; per due di loro sono stati necessari ulteriori approfondimenti al Pronto soccorso di Vigevano, ma più tardi sono stati dimessi. I cittadini di Mortara e dei paesi vicini vivono con il timore che la situazione non sia sotto controllo e che i fumi degli incendi siano nocivi per la salute e per le coltivazioni.
L’ecomafia cambia pelle
Come racconta il Rapporto Ecomafia 2017 di Legambiente, l’ecomafia ha cambiato pelle, per questo spesso non si vede. Si è mimetizzata tra imprese apparentemente regolari, infiltrandosi nel mercato legale, degli appalti e della gestione degli impianti che ricevono e trattano rifiuti.
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