Le nuove concessioni petrolifere potrebbero mettere in pericolo il Mar Ionio. Ne è convinto Nicolò Carnimeo, delegato del WWF Italia per la Puglia che spiega come sia necessario intervenire subito e con misure adeguate al fine di tutelare la biodiversità di questa porzione del Mediterraneo.
Misure efficaci per i delfini
A Taranto si è agito subito ed è stato promosso un tavolo di lavoro per l’istituzione di una Oasi Blu, un’area protetta e tutelata nel Mar Ionio.
Al tavolo si sono riuniti la Marina Militare e la Capitaneria di Porto, il CNR Talassografico e l’Università di Bari, ente di ricerca che ha già realizzato una prima zonizzazione dell’area di mare.
Si tratta di una concreta misura di tutela per cetacei e delfini, grazie alla quale si avviano forme di gestione concrete e mirate in una zona di mare ben delimitata.
«Questa misura può essere realizzata immediatamente e allo stesso modo la Regione Puglia può avviare le procedure per l’istituzione di un SIC, vale a dire un Sito di Interesse Comunitario – spiega il WWF –. Solo con queste due forme di protezione si può porre in essere una valida difesa di una straordinaria risorsa naturalistica dei mari pugliesi della quale ormai esistono evidenze scientifiche».
La tutela del mare va oltre la politica
Il WWF ha lanciato un appello anche al governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, all’Assessore Alfonso Pisicchio e al Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci affinché anche le istituzioni si muovano per tutelare il mare da eventuali future estrazioni.
«La tutela delle nostre risorse naturali non è una questione politica – conclude Carnimeo – il mare non ha colori, né bandiere. Il nostro appello si rivolge a chiunque abbia opportunità e voglia, di lottare per questa iniziativa, realizzare misure di salvaguardia anche di livello nazionale e internazionale come già avvenuto nel caso del Santuario dei cetacei del Mar Ligure».
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com