Quando parliamo di riscaldamento globale e cambiamento climatico, informarsi non è più una questione di scelta ma un imperativo per ciascuno di noi. Come scrive Greta Thunberg, l’attivista svedese nota per i suoi scioperi Fridays for future (“Venerdì per il futuro”), nella prefazione e nelle introduzioni ai vari capitoli di questo recentissimo testo, pubblicato nel 2022 in Italia da Mondadori, le questioni legate al clima devono essere sulla bocca di tutti. Dobbiamo saturarci la testa di scienza, leggere articoli attendibili, e parlare di questo rinomato e forse famigerato climate change senza alcun timore.
Le strisce del riscaldamento
Bande verticali che vanno da sfumature blu a sfumature rosse sempre più intense, così si presenta la copertina di The Climate Book. A un occhio inesperto potrebbe apparire una scelta stilistica alquanto particolare, ma si tratta invece delle cosiddette warming stripes, le strisce del riscaldamento opera di Ed Hawkins, grafico e creatore di #ShowYourStripes, ovvero rappresentazioni della temperatura media globale annua a partire dal 1634 fino al 2021. L’andamento è inequivocabile: il rosso intenso che caratterizza le bande del periodo 2000-2021 è allarmante. Secondo i dati messi a disposizione sul web dalla University of Reading, le temperature globali sono aumentate di oltre 1,2 °C tra il 1850 e il 2021.
Il frutto del lavoro di esperti
«Diamo ascolto alla scienza. Prima che sia troppo tardi». Con queste parole Greta inizia la parte prima di The Climate Book. Il messaggio è chiaro: senza l’incessante lavoro degli scienziati non avremmo oggi accesso a dati che non lasciano alcun dubbio sul futuro del nostro pianeta, se ci limitiamo a starcene con le mani in mano o ad accontentarci di qualche piccolo palliativo. Non scordiamoci però del potere straordinario della divulgazione scientifica, che entra qui in gioco per colmare quella barriera tra la ricerca scientifica e il grande pubblico. Senza conoscenza e consapevolezza c’è poco che possiamo fare per attuare i cambiamenti necessari. Non possiamo certo dire che al giorno d’oggi, nel nostro Paese, l’accesso al mondo scientifico offertoci da preparatissimi divulgatori di scienza sia appannaggio di pochi. Di materiale attendibile ne abbiamo in abbondanza ed è lì pronto per noi, dobbiamo solo prenderlo. Proprio per facilitare questo step, Greta ha pensato di concentrare in un solo libro la «migliore scienza che abbiamo oggi a disposizione». Grazie al lavoro e alla collaborazione dei massimi esperti in campi quali l’ecologia, la climatologia e l’economia, questo libro ci offre una raccolta di fatti, grafici e storie che possiamo utilizzare nel quotidiano come strumento accessibile e duraturo nel tempo.
Uno strumento per raggiungere consapevolezza sulla crisi ambientale e poter cambiare il finale della nostra storia.
Una nuova normalità?
Colonnine di mercurio altalenanti, uragani, incendi e ondate di caldo sono all’ordine del giorno su giornali e notiziari. Stiamo diventando sempre più assuefatti da questi eventi così frequenti da arrivare a considerarli come «la nuova normalità». Il problema non sta solo nella frequenza ma anche nell’intensità di questi fenomeni estremi, a causa di meccanismi di feedback positivi che altro non fanno che potenziare simili eventi e aggravare la situazione per tutti coloro che abitano il Pianeta Terra. «No», sottolinea Greta, «questa non è la nuova normalità». Siccità, alluvioni e il riscaldamento dell’Artico ad una velocità almeno tre volte superiore a partire dalla metà degli anni Novanta del secolo scorso sono da guardare con orrore e sgomento, come una vera calamità di origine antropica a cui tutti noi spetta il dovere di porvi rimedio. Stare a guardare e accettare questa nuova realtà altro non fa che esacerbare i suoi effetti, qui e oggi, ed è utile ricordare quanto questo sia controproducente per la sopravvivenza di tutti.
«Dipende da voi e da me»
Siamo tutti dentro un vortice di eventi estremi, chi con più e chi con meno gradi di responsabilità. C’è chi ne risente di più e chi meno, ma stiamo pur certi che la crisi climatica non lascerà indietro proprio nessuno. Se vogliamo sperare di affrontarla e risolverla dobbiamo iniziare, noi tutti in prima persona, a «unire i puntini» delle infinite informazioni che disponiamo in questa potentissima era della comunicazione. Dobbiamo studiare e comprendere i sistemi che ci circondano e di cui facciamo parte. Sperare non è un’azione passiva, al contrario richiede una grande dose di lavoro affinché ciascuno di noi possa fare la differenza. Per riprendere le preziose parole della naturalista e primatologa Jane Goodall ne Il libro della speranza, speranza è ciò che ci permette di andare avanti, ma dobbiamo essere pronti a lavorare sodo affinché la speranza diventi realtà. Non illudiamoci che qualcun altro risolva la situazione per noi, spiega Greta, «dobbiamo farlo noi e dobbiamo farlo ora». In quanto individui parte di una società c’è molto che possiamo fare. Il detto “l’unione fa la forza”, ora più che mai, è di estrema importanza.
Ma cosa possiamo fare concretamente? The Climate Book non si stanca di porre in prima linea il potere dell’istruzione e dell’informazione, d’altronde «per risolvere il problema, dobbiamo prima comprenderlo». L’intenzione del libro non è certo quella di imporsi su nessuno o dirci cosa dobbiamo o non dobbiamo fare, ma se arriverete alla fine delle sue pagine, e spero davvero che lo facciate, troverete una lista di azioni a cui non possiamo sottrarci se vogliamo dare un nuovo finale a questa storia.
Perciò leggiamo questo libro, rileggiamolo, evidenziamo i concetti chiave, parliamone, consigliamolo. Questa è la nostra storia, siamo noi gli attori e i fautori della nostra sorte e di quella delle altre specie la cui esistenza abbiamo già stravolto a sufficienza. Non aspettiamoci che altri cambino lo status delle cose per noi. Stiamo parlando di una crisi climatica di entità mondiale, certo, ma ciò non ci deve in alcun modo frenare dall’agire ora. Ogni nostra azione fa la differenza e «ogni secondo conta».
“The Climate Book”
di Greta Thunberg
464 pp., 28 Euro
Mondadori
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