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Dopo aver avvistato la tigre, il viaggio nel Parco nazionale di Corbett in compagnia di Francesco Tomasinelli, naturalista e fotografo, inviato speciale de La Rivista della NATURA, continua alla scoperta della straordinaria fauna che popola la riserva
La tigre è solo la punta dell’iceberg, la “stella” luminosa nel patrimonio faunistico del Corbett, perché la natura dell’area protetta è strepitosa sotto molti altri punti di vista. Ci sono gli elefanti indiani, per esempio, che entrano nella valle del fiume Ramganga a febbraio e vi rimangono fino all’inizio dei monsoni, a giugno, pascolando nelle grandi chaurs, le praterie di erba alta. L’acqua del fiume, che in questo luogo si concentra durante la stagione secca, attira centinaia di individui, regalando al visitatore un paesaggio che ha molto in comune con l’Africa.
Passi felpati
Sono proprio gli elefanti l’altro mezzo per esplorare la giungla. Nel Corbett National Park, per esempio, vivono tre femmine adulte che nel tardo pomeriggio portano i turisti nella foresta. Il resto del giorno, seppure con lunghe pause, sono impiegate in lavori forestali, sempre seguite dai mahut, i loro proprietari e addestratori con cui i pachidermi hanno un rapporto strettissimo. Fino a cinque persone possono trovare posto sulla schiena dell’animale, su una sorta di lettino a quattro metri di altezza. Da qui la prospettiva è completamente diversa rispetto a quella offerta a bordo di un fuoristrada, anche perché gli elefanti possono abbandonare le piste battute e avventurarsi nella giungla senza problemi. Inoltre, i passi di questi mastodontici animali sono incredibilmente silenziosi e permettono di apprezzare ogni suono della foresta, soprattutto i canti degli uccelli. Di contro, le continue oscillazioni rendono quasi impossibile l’uso del binocolo e della fotocamera.
Paradiso del birdwatching
Con più di cinquecento specie il Corbett è una delle destinazioni più emozionanti dell’India per effettuare il birdwatching. Unico consiglio, per comprendere le guide, procuratevi una guida al riconoscimento con i nomi degli uccelli tradotti in inglese. Queste foreste, infatti, ospitano specie strepitose e altrove difficilmente osservabili, come lo Slaty wood-pecker, il picchio polveroso, uno dei picchi più grandi al mondo, il Tawny fish owl, il rarissimo gufo pescatore fulvo, e rapaci diurni, come la Pallas’s Fish Eagle, l’aquila pescatrice di Pallas e il Crested serpent eagle, il serpentario crestato. Senza contare piccoli gioielli come lo Scarlet minivet, l’uccello fiamma, grande quanto un passero, ma dai colori di un arcobaleno, o il già citato pigliamosche del paradiso, l’Asian Paradise Flycatcher. Nel fiume Ramganga, inoltre, stanno appostati i Mugger crocodile, coccodrilli palustri, e gli ancor più grandi gaviali, Gharial, dal lunghissimo muso adatto alla cattura dei pesci.
5 specie da osservare
Elefante indiano
All’inizio dell’anno centinaia di elefanti entrano nella valle del fiume Ramganga, nel cuore del Corbett National Park, per nutrirsi nelle grandi praterie che bordano i margini del fiume. La mattina presto è il momento ideale per osservare grandi gruppi di elefanti in movimento mentre si recano al corso d’acqua per dissetarsi. Nei mesi più caldi, tra maggio e giugno, i pachidermi si intrattengono spesso al fiume per fare il bagno. In queste occasioni la famiglia è al completo e insieme ai grandi maschi solitari, che possono pesare fino a 5 tonnellate, si incontrano grandi gruppi di femmine accompagnate dai loro piccoli di età diverse. Gli elefanti rimarranno nel parco fino alla fine di giugno, quando inizia il monsone e gli animali si disperdono con la certezza che troveranno cibo fresco e abbondante, che crescerà per i mesi successivi grazie alle costanti piogge.
Macaco reso
Assieme al langur, che ha coda lunga e viso nero, tipicamente arboricolo, nel parco si incontra anche il macaco reso. Questa scimmia, si sposta spesso sul terreno, ma sale sugli alberi per dormire. Più confidente dei langur, si può osservare per tutto l’anno, anche vicino alle forest houses del parco.
Calotes veriscolor
Non è semplice vedere rettili e anfibi dalle jeep, ma i maschi di questa lucertola sono così evidenti, con la livrea arancione acceso, da semplificare il lavoro. Di prima mattina sostano tra i rami bassi degli alberi, più spesso ai margini delle radure, per scaldarsi al sole. Sono attivi per tutto l’anno, anche in inverno nelle giornate più calde. La femmina è bruna, meno visibile.
Martin pescatore crestato
Lungo le sponde del fiume Ramganga o del vicino Kosi, dove il corso si allarga, con un po’ di fortuna si può osservare questo grande e bellissimo martin pescatore dalla cresta.
Negli stessi tratti di fiume si vedono con frequenza anche il martin pescatore europeo, il martino gola bianca e quello macchiettato.
Cervo Muntjac
Conosciuto localmente come barking deer, questo piccolo cervo ha vistosi canini e corna poco sviluppate. Si osserva nella foresta, sempre vicino all’acqua, dove si può scorgere anche il più grande sambar, simile al nostro cervo nobile, e il ben più raro hog deer. Negli spazi aperti, invece, è facile incontrare i chital al pascolo, ungulati simili al nostro daino.
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