Cosa chiederebbe un panda – icona di tutte le specie minacciate – se gli fosse data la possibilità di prendere la parola durante l’Assemblea generale dell’ ONU?
La risposta la offre il nuovo video del WWF, lanciato in occasione di UNGA 74, la General Assembly delle Nazioni Unite in programma a New York e che ha visto la partecipazione, per l’Italia, del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa.
Una dichiarazione d’emergenza per la Natura
Nel suo discorso il panda non usa giri di parole: «Se sono qui, è perché il tempo sta per scadere – spiega l’animale, doppiato nel cartone animato da Luca Ward –. Appena 50 anni fa, la mia specie era praticamente estinta. Grazie al lavoro del WWF e ai suoi sostenitori, oggi siamo salvi. Ora, però, moltissime altre specie sulla Terra sono in pericolo. Ed è vostra la responsabilità. L’Amazzonia è in fiamme e la deforestazione ovunque colpisce le comunità più deboli, gli animali e il clima. I crimini che state perpetrando non sono solo crimini contro la Natura. Sono crimini contro voi stessi. Sono crimini contro l’Umanità».
La forma leggera del video veicola contenuti importanti per il futuro del nostro Pianeta e, dunque, della nostra specie.
«Vi chiediamo un new deal, una vera rivoluzione ecologica che guidi la vostra economia. Diventate protagonisti della soluzione: now or never!», esorta il panda.
Il tempo sta scadendo
La richiesta rivolta ai grandi della Terra è quella di agire subito, evitando di rimandare soluzioni strategiche.
«A questa Assemblea chiediamo un impegno senza precedenti ai leader mondiali con una dichiarazione straordinaria per la natura e le persone» commenta Donatella Bianchi, presidentessa del WWF.
La richiesta, dunque, è quella di un new deal che possa riconoscere come i cambiamenti climatici e la perdita di Natura siano diventati un’emergenza globale che necessita di un’azione che metta al centro delle decisioni dei governi la Natura, avviando di fatto percorso verso l’accordo globale del 2020.
«È urgente un’assunzione di responsabilità e un’azione politica dei leader mondiali. Siamo a un passaggio irripetibile della storia umana: la nostra è la prima generazione consapevole del suo impatto devastante sul Pianeta, ma anche l’ultima generazione che può fare qualcosa prima che sia troppo tardi», conclude la Bianchi.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com