A una prima occhiata il piccolo mammifero ritratto nella foto sembra soltanto un topo, ma in realtà si tratta di un toporagno elefante o “sengi” (famiglia dei Macroscelididi), un formidabile predatore di insetti che vive nelle savane africane.
Il suo lunghissimo naso, simile a una proboscide, alla quale si deve il suo nome comune, gli serve per scovare insetti e lombrichi nel terreno, seguendo le loro tracce odorose durante le sue continue perlustrazioni sul terreno.
La proboscide del “vero” elefante non ha molto in comune con quella di questo piccolo insettivoro.
Si tratta sempre di una modificazione del naso (e i due organi sono quindi omologhi), ma può fare molto di più, oltre a rilevare odori sul terreno senza far inginocchiare l’elefante: è un braccio multiuso con l’estremità in grado di afferrare come una mano e può sollevare diversi quintali.
È anche un formidabile aspiratore, capace di risucchiare fino a 15 litri di acqua in pochi secondi.
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