Non si poteva concludere questa breve e certamente non esauriente rassegna di complimenti ispirati alla Natura (e quali non lo sono?) citando un testo del poeta indiano Tagore.
Tra le sue poesie, ve n’è una molto nota in cui le similitudini sono velati complimenti alla donna amata. Come sempre, le immagini servono al poeta per trasmettere al meglio ciò che prova nel suo cuore e ha bisogno di qualcosa di concreto, reale, quotidiano, ma allo stesso tempo semplice, perché vero.
Lei è vicina al mio cuore
come un piccolo fiore alla terra.
Lei è dolce come il sonno che viene
per il corpo stanco.
L’amore che provo è la mia vita,
che scorre veloce come il fiume
durante le piene d’autunno,
che scivola in sereno abbandono.
Le mie canzoni sono una sola cosa
col mio cuore, come l’acqua che mormora,
con le sue onde, le sue correnti.
Oltre a identificare la sua propria vita con l’amore che prova, nella seconda strofa, Tagore ricorda la vicinanza della sua amata al proprio cuore come quella di un piccolo fiore che è vicino alla terra.
Possiamo immaginarlo: una piccola margherita, stupenda nella sua semplicità, vicinissima alla terra e in costante contatto con essa. La donna amata è quindi qualcosa di semplice, bello, delicato, profumato; ma anche prezioso, una creatura da proteggere.
È probabile che il poeta sia rimasto vago proprio per lasciare la libertà di poter immaginare il fiore preferito o maggiormente conosciuto.
La donna amata dovrebbe essere grata perché questi versi arrivano direttamente dal cuore. Perciò avviene una sovrapposizione tra la poesia, il cuore del poeta ed il suo amore, quindi anche con la donna amata, scopo di questo grande amore. Come poter esprimere di nuovo questa vicinanza? Questa unione particolare? Si va oltre al paragone della prima strofa, perché il fiore non è la terra, anche se legato inscindibilmente ad essa.
Ed ecco l’intuizione poetica di Tagore: l’acqua che mormora, / con le sue onde, le sue correnti. La corrente e le onde sono sempre nell’acqua, fanno parte dell’acqua stessa, è impossibile separarle. Allo stesso modo la poesia, il cuore del poeta e l’amata; sono un tutt’uno, che non ha confini, libero, proprio come l’acqua. Non solo, perché non è un fiume impetuoso, che rompe gli argini; non è un fiume che si addormenta sfociando nel mare; non è un mare sconvolto dalla tempesta. È l’acqua che mormora, suggerisce qualcosa, comunica con le sue onde e le sue correnti, trasmette un messaggio sfumato, impercettibile forse, ma vero e profondo, proprio come questa poesia.
In amore non ci sono regole prestabilite, nemmeno per i complimenti da ricercare, ma se siete a corto di ispirazione, state pur certi che una camminata nel bosco, su una spiaggia o in un campo, potrebbero schiarirvi i pensieri e illuminarvi il cuore. Chi lo può sapere? Potrete forse un giorno paragonare il vostro amato o la vostra amata ad una palma, ai fiori più belli e alle stelle o forse chiedervi se dal suo viso sorge il sole. Buona ricerca poetica!
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