Andare a piedi da Palermo a Torino in compagnia di due mule è la grande avventura di Woodvivors, il progetto ideato dal palermitano Francesco Paolo Lanzino alla scoperta del lato rurale del nostro Paese. Continua il resoconto del viaggio che ha affrontato la natura selvaggia della Catena dell’Orsomarso.
di Francesco Paolo Lanzino
1/06
La tappa prevedeva lo spostamento da Camigliatello a Malito. Ci siamo messi in cammino a metà mattina. Saverio, una guida del Parco della Sila che desiderava condividere con noi una parte del percorso ci ha fatto strada ed è stato di grande aiuto. Siamo partiti a piedi da Camigliatello verso Malito. Abbiamo percorso 17 km, al fine di essi ci attendeva un camion per il trasporto animali. Come previsto riconoscevamo l’impossibilità di percorrere a piedi l’ultimo tratto con gli animali, gli abitanti del luogo sono venuti in nostro soccorso procurandoci un trasporto sicuro per le mule e l’asinella. Arrivati a Malito ci attendevano Giuseppe e Mattia, con la sua cavalla Tule. Siamo entrati in paese a cavallo, in piazza il sindaco ci ha offerto un bicchiere di vino e i Cuddureddi (ciambelle fritte di farina e patate, piatto tipico del paese). Di sera ci attendeva una cena in piazza con gli abitanti di Malito che attendevano il nostro arrivo da giorni.
2/6
Come stabilito la sera prima a cena, Pinito, Giuseppe e Mattia ci hanno portato a visitare il ponte di Annibale, costruito più di 2 mila anni fa e punto di interesse per il paese e il circondario. A pranzo avevano già ottimi piani per noi, l’organizzazione prevedeva grigliata di carne e musica popolare in paese. La sera abbiamo continuato i festeggiamenti con una cena da Piero.
3/06
A malincuore lasciamo Malito, verso Monte Cocuzzo. Sapevamo già che la tappa sarebbe stata molto impegnativa, 28 km circa, la maggior parte in salita. Proprio per questo, gli abitanti di Potame, borgo situato a metà della nostra tappa, ci hanno offerto un pranzo completo al ristorante Tre Monti. Dopo il pranzo ci siamo incamminati nuovamente verso il Casellone Forestale di Monte Cucuzzo, lungo la strada abbiamo incontrato una mandria di cavalli selvaggi, incuriositi dal passaggio delle mule. Conclusa la tappa, verso le 19:30 del pomeriggio ci siamo rifocillati con i prodotti tipici ricevuti nei giorni precedenti.
4/06
Giornata molto tranquilla, il percorso non era complesso e prevedeva l’arrivo a Passo della Crocetta, per un totale di 17 km. Questa volta abbiamo deciso di proseguire totalmente a cavallo, lungo la via abbiamo incontrato un uomo in trattore che ci ha fermati dicendo: «Ma voi siete i ragazzi siciliani?». Tutto ciò ci ha stupito, poiché abbiamo compreso che il nostro viaggio è conosciuto anche da chi non abbiamo la fortuna di incontrare.
5/06
Questi giorni li abbiamo dedicati al cammino, abbiamo fatto tanta strada e anche la tappa che ci ha portato alla caserma forestale di Cinquemila è stata portata a termine. Il percorso variava tra boschi e praterie, il paesaggio ci ha colpito molto e il cammino è stato piacevole. Peccato solo per la nostra Ellie, antropologa del progetto, che ha dimenticato alla caserma le sue scarpe di cambio, comprate appena due mesi prima. Il dettaglio che ci ha stupito di più è stato il paesaggio, il mar Tirreno su un versante, le vette dell’Orso Marso davanti a noi, una vista mozzafiato che difficilmente dimenticheremo. Ci siamo anche resi conto che stavamo seguendo le orme di San Francesco di Paola, santo da cui prende il nome Francesco Paolo Lanzino, ideatore del progetto.
6/06
Dalla caserma di Cinquemila ci siamo diretti verso la località Pietrabianca. Percorso abbastanza impegnativo, soprattutto i primi km, per il resto tutto sottobosco. Unica pecca: la tappa terminava in un bivio sulla statale. Proprio per questa difficoltà ci siamo accampati in un luogo di fortuna tra due strade carrabili. Nottata movimentata dovuta al passaggio dei veicoli nelle vicinanze del nostro campo base.
7/06
Il cammino ci avrebbe portato a Sant’Agata d’Esaro. Data la stanchezza della notte precedente abbiamo deciso di deviare il percorso e fare una strada alternativa. Pochi km prima di arrivare al paese abbiamo incontrato Gianmarco e Armando che con molta naturalezza ci hanno indicato un ottimo luogo in cui sostare nei giorni successivi, l’agriturismo Tavola dei Briganti. Arrivati all’agriturismo Luigi, il proprietario, ci ha accolto come se fossimo a casa nostra, ha aperto il suo locale e ci ha fatti accomodare. Sapevamo che sarebbero arrivati giorni di pioggia, Luigi ci ha dato un tetto sotto il quale ripararci e un ottimo recinto per fare stare le mule al sicuro.
8/06
Giorno di riposo per Woodivivors. Attendevano il maltempo e così è stato. Nonostante questo non ci siamo fermati, abbiamo sfruttato l’occasione per continuare a lavorare, aggiornare il diario di bordo e fare il backup di tutto il materiale fotografico e video. Luigi e i suoi genitori ci hanno preparato un pranzo a sorpresa buonissimo con i prodotti della loro terra. A cena siamo stati ospiti di Francesco, anche lui abitante del paese, che nei giorni precedenti ci aveva visto passare con le mule e con un po’ di nostalgia ha voluto accoglierci a casa sua non facendoci mancare nulla.
9/06
Siamo andati a visitare la grotta della Monaca, luogo di scavi archeologici e di speleologia. Siamo rimasti colpiti dalla bellezza di questo posto, ricco di storia e passato. La vista dalla grotta mostrava il paesaggio che ci eravamo lasciati alle spalle e quello che doveva ancora arrivare. La sera Gianluca, conosciuto il giorno prima, ha offerto a tutto il gruppo un piatto di pasta e dell’ottima carne, insieme abbiamo suonato, cantato e bevuto ottimo vino.
10/06
Prima tappa sull’Orsomarso. Francesco dieci anni prima era già stato li, ci aveva avvisato della difficoltà nel percorrerlo. Effettivamente è stata una delle sfide più ardue per Woodivivors, a oggi. Lungo il percorso abbiamo trovato tanti alberi abbattuti dal maltempo, tante deviazioni e con le mule non è stato per nulla facile, non era un percorso messo in sicurezza e abbiamo avuto tantissime difficoltà nel primo tratto. La bellezza è stato trovare il masso chiamato “Tavola dei Briganti”, una vera scoperta nascosta nel bosco più impervio della Calabria. Il nostro cammino è stato portato a termine verso le 19,30 di sera, abbiamo trovato un piano dove pernottare, montato le tende e cucinato la cena. Molto stanchi alle 21 siamo andati a dormire.
11/06
Secondo giorno sull’Orsomarso. Percorso difficile, ma mai quanto quello del giorno precedente. Tanta salita, ma paesaggi da togliere il fiato. Abbiamo visto tante vette e alcune pure innevate. A pranzo siamo arrivati al campo di Annibale, luogo in cui Annibale stesso ha sostato lungo la sua avventura in Calabria. Tanta emozione e tanto stupore immaginando quanti personaggi siano passati da quel luogo e quanta storia ci possa essere anche dentro ad un bosco o in un semplice campo d’erba. L’arrivo era previsto al rifugio Piano di Lanzo, raggiunto verso le 17:00, arrivati abbiamo montato il recinto per le mule, montato le tende e cenato. Sono stati giorni duri, avevamo bisogno di riposare.
12/06
Data la necessità di riposo ci siamo fermati al rifugio Piano di Lanzo per tutta la giornata, il nostro cammino riprenderà tra un giorno. È stata una scelta saggia poiché nel pomeriggio un forte temporale, non previsto, ci ha raggiunti e in cammino avremmo avuto difficoltà. Ne abbiamo approfittato per andare in paese a fare scorta di provviste per i giorni successivi.