La nuova guida del trekking più lungo del mondo, il Sentiero Italia CAI, ben 7638 km in oltre 500 tappe. Per raccontarlo tutto è stata realizzata una guida in 12 volumi in collaborazione fra CAI e Idea Montagna, che percorre e descrive l’intero Sentiero.
Le nuove guide sono dei piccoli “compendi” del tratto di territorio che il camminatore esplorerà, con l’obiettivo di “formare” escursionisti consapevoli e dar modo a chi cammina di apprezzare non solo il sentiero, ma anche la profonda ricchezza culturale e tradizionale offerta dalle montagne del nostro Paese.
Le guide saranno disponibili sugli store dei siti Idea Montagna e Club Alpino Italiano e in tutte le librerie della penisola, in particolare quelle specializzate nell’outdoor.
Del Volume 2 del Sentiero Italia CAI vi presentiamo in anteprima la tappa V03 “Custonaci – Macari”.
Dal Santuario Maria Santissima di Custonaci, scrigno di tesori artistici, si raggiunge la costa attirati dal mare e dal Monte Cofano. Dal Santuario si scende verso il mare in direzione nord-ovest, seguendo le indicazioni per il Parco del Cerriolo e il Monte Cofano.
Percorrendo una vecchia mulattiera all’interno del Parco del Cerriolo, attraverso la lussureggiante macchia mediterranea tra agavi, palme nane, lentisco ed euforbia, arrivando a Portella del Cerriolo sulla strada in direzione della Grotta Mangiapane. Uscendo dall’abitato di Contrada Scurati, la strada diventa bianca e si restringe, costeggiando la parete rocciosa, gli uliveti e una vecchia cava con segheria di marmo, da cui si estraeva il rosso di Libeccio, la pietra barocca per eccellenza che ha dato notorietà a Custonaci. Dopo pochi minuti si giunge al parcheggio della Grotta Mangiapane.
Si procede verso nord su ampia strada bianca. Sulla sinistra parte Via della Grotta che conduce al parcheggio di Cala Buguto e al percorso costiero della Riserva Naturale Orientata di Monte Cofano, che corrisponde al tracciato originario del Sentiero Italia. Dal momento che la Riserva risulta chiusa per crolli, si segue un cammino alternativo che permette di valicare la sella a sud-est del rilievo.
Si procede in salita su sterrato sassoso tra grandi blocchi di marmo e magnifici esemplari di euforbia arborea, la cui chioma tondeggiante in primavera vira al rosso, in autunno è ricca di piccole foglie verdi e in estate si spoglia per resistere alle alte temperature.
Dopo una casetta abbandonata si sale a destra, tra cespugli di “disa”, il cui fusto (“buso” in siciliano), oltre che essere intrecciato per la creazione di numerosi oggetti, veniva usato per preparare le “busiate”, la pasta tradizionale trapanese. Si tiene la sinistra in salita verso Baglio Cofano e la sella, proseguendo su traccia con affioramenti rocciosi. La vista spazia dalla Baia di Cornino a Erice, le Isole Egadi, le falesie di San Vito Lo Capo e Monte Monaco.
Il percorso procede ben curato e delimitato da sassi fino al bivio successivo con a destra il sentiero per Baglio Cofano, dove si prosegue verso Scaletta Maruzza. A un trivio si prosegue dritti verso la costa sulla vecchia trazzera che collegava Custonaci a San Vito. Il termine “trazzera” viene dal francese “drecière”, che indicava una strada dritta. Splendida la vista sulla Baia Santa Margherita, lo Scoglio Scialandro, Monte Monaco, Pizzo Mondello, la Cresta del Drago, Monte Acci, il Passo del Lupo e Monte Palatimone.
Si arriva, quindi, a uno degli ingressi della Riserva Naturale Orientata di Monte Cofano.
Il Sentiero Italia procede poi verso il mare su strada bianca verso la Riserva Naturale Orientata dello Zingaro. La costa rocciosa si apre a formare la Calazza, un’insenatura con acqua cristallina, luogo ideale per una pausa ristoratrice.
Si continua sul lungomare fino ad arrivare sulla strada di collegamento con la SP16 per San Vito Lo Capo. Si attraversa la strada e quindi si imbocca la Via Rocca Pirciata, entrando nell’abitato di Macari, salendo fino all’abbeveratoio. Dopo 30 m finisce la strada asfaltata e comincia lo sterrato in direzione della Riserva Naturale Orientata dello Zingaro.
Riserva Monte Cofano
Il Monte Cofano (659 m) è il protagonista di una riserva naturale che si estende tra il Golfo del Cofano e quello di Bonagia. La sua sagoma troneggia sulla costa, quasi come se stesse per prendere il largo, e appare come una fortezza inespugnabile, impreziosito da frastagliate guglie e pareti scoscese che donano variegate sfumature alle sue rocce.
La composizione carbonatica ha permesso la genesi di numerose cavità che sono state abitate fin dai tempi preistorici custodendo fino ai nostri giorni graffiti, utensili e oggetti in quelle più antiche, come la Grotta Buffa o quella Miceli, e persino arredi in quelle abitate più recentemente, come la Grotta Mangiapane che ancora oggi è oggetto di celebrazioni e rappresentazioni che fanno rivivere la vita del secolo scorso, o ancora splendide formazioni calcaree come nella Grotta Cufuni o in quella della Clava.
La Grotta Mangiapane
Tra le grotte di Scurati spicca la Grotta Mangiapane, che pare fosse già abitata nel Paleolitico, anche se non sono le incisioni rupestri a catturare l’attenzione, per quanto presenti e sorprendenti. A far nascere lo stupore è la sua storia più recente: il nome attribuitole viene dalla famiglia che vi abitò da fine ’800 sino agli anni ’50, un nucleo composto da contadini e pescatori, che vi costruì un vero e proprio villaggio rurale.
Dopo il periodo di abbandono totale, il borgo è stato restaurato con cura, dando vita a un museo etnografico e a un presepe vivente che ha luogo dal 1982 in occasione del Natale, mentre durante l’estate si rappresentano i mestieri.
Non perdere le altre tappe del Sentiero Italia CAI
- Tappa L05 “Badia Prataglia – Passo La Calla”
- Tappa G19-G20 “Passo del Faiallo – Il Giovo”
- Tappa C02 “Peio – Bagni di Rabbi”
- Tappa C17N “Rifugio Bolzano – Rifugio Alpe di Tires”
- Tappa A08 “Rifugio Casa Alpina Julius Kugy – Rifugio Pellarini”
- Tappa B03 “Pralongià – Rifugio Lagazuoi”
- Tappa E11 “Terme di Valdieri – Rifugio Città di Ceva Al Malinvern”
- Tappa G34 “Sella Della Valletta – Tetti Delle Donzelle”
- Tappa P10 “Santo Stefano di Sessanio – Rifugio Duca degli Abruzzi”
- Tappa P14 “Campotosto – Amatrice”
- Tappa E60 “Alpe Veglia – Alpe Devero”
- Tappa S06 “Sicignano Degli Alburni – Contursi Terme”
- Tappa T01 “Morano Calabro – Madonna del Pollino”
- Tappa Z12 “Orosei – Dorgali”
- Tappa Z20 “Caserma Forestale Montarbu – Taquisara”