La nuova guida del trekking più lungo del mondo, il Sentiero Italia CAI, ben 7638 km in oltre 500 tappe. Per raccontarlo tutto è stata realizzata una guida in 12 volumi in collaborazione fra CAI e Idea Montagna, che percorre e descrive l’intero Sentiero.
Le nuove guide sono dei piccoli “compendi” del tratto di territorio che il camminatore esplorerà, con l’obiettivo di “formare” escursionisti consapevoli e dar modo a chi cammina di apprezzare non solo il sentiero, ma anche la profonda ricchezza culturale e tradizionale offerta dalle montagne del nostro Paese.
Le guide saranno disponibili sugli store dei siti Idea Montagna e Club Alpino Italiano e in tutte le librerie della penisola, in particolare quelle specializzate nell’outdoor.
Del Volume 2 del Sentiero Italia CAI vi presentiamo in anteprima la tappa V23D “Rifugio Sapienza – Zafferana Etnea frazione Ballo”.
Dal Rifugio G. Sapienza, simbolo del versante meridionale dell’Etna, si percorre il crinale della Valle del Bove, sospinti dall’energia del vulcano che appare in tutto il suo fulgore e la sua forza. Lasciandosi alle spalle l’area turistica in direzione di Zafferana Etnea, la strada passa tra due delle cinque bocche dei Crateri Silvestri, formatisi nel 1892. Si prosegue in discesa, fino a intersecare la strada che scende verso Nicolosi. Qui si abbandona il deserto vulcanico punteggiato da piccole piante pioniere, come l’antemide dell’Etna, la saponaria sicula e la varietà etnea del senecio, per prendere la mulattiera. Il Sentiero della Schiena dell’Asino si snoda dapprima attraverso un bosco misto, composto da essenze alloctone come la robinia e il maggiociondolo, che man mano lasciano spazio alla ginestra dell’Etna e al pino laricio e poi, nella parte più alta, all’astragaleto che accompagna fino al bordo meridionale della Valle del Bove.
In corrispondenza del Monte Lupo, un balcone naturale offre un’ampia vista su diversi crateri. Il cammino riprende sullo sterrato, osservando diversi canali rocciosi chiamati “sciambri”. Quando si è prossimi a una piccola colata sulla sinistra, nella visuale appare la silhouette della Montagna, nel Catanese il nome con cui ci si riferisce all’Etna.
Attraverso l’affascinante paesaggio dominato dall’astragalo, si arriva al sorprendente belvedere che abbraccia l’insieme dei Crateri Sommitali, la maestosa Valle del Bove in tutta la sua interezza e i rilievi dei Monti Peloritani.
La tappa continua verso destra lungo il bordo della valle, seguendo i segnavia su roccia, lungo un single track dal fondo sabbioso che segue il crinale della valle in un continuo saliscendi.
Dopo alcuni passaggi delicati con l’uso delle mani, si incontra un piccolo gruppo di pioppi nani e faggi, scendendo di quota verso destra lungo il costone roccioso.
Dopo un piccolo scorcio sulla strada che sale da Zafferana, ci si ritrova all’interno della valle fino a un segnavia che riporta su fondo sabbioso e più agevole. Si procede, mentre sulla destra si apre il Vallone del Tripodo e, poco più a sud, il Cratere di Salto del Cane.
Si esce dal bosco camminando sul crinale e poi tornando all’interno della valle tra costoni rocciosi, faggi e pini nani, aiutandosi con le mani in un solo passaggio, per poi tornare all’esterno su prateria da cui si intravede l’abitato di Zafferana Etnea, meta della tappa.
Camminando tra faggi e ginestre, si lascia un nuovo dicco a destra e si segue il sentiero fino a raggiungere un punto panoramico. Da qui si continua dritto lungo il profilo della valle fino a un costone roccioso con faggi e ginestre seguendo, con l’uso delle mani, la traccia che sale.
Si continua la progressione tra le rocce, scendendo all’esterno della valle fino a raggiungere quota 1670 m, per poi risalire fino ad arrivare alla croce con l’altare del Monte Zoccolaro.
La vista mozzafiato spazia dal crinale della Schiena dell’Asino e della Serra del Salfizio ai Crateri Sommitali fino alle pareti opposte della valle con lo sfondo dei Monti Peloritani e la costa calabra.
Da qui comincia la discesa in direzione di Zafferana Etnea, nel bosco alle pendici del Monte Pomiciaro. Il sentiero prosegue raggiungendo la strada in corrispondenza di una piccola area parcheggio. Rimanendo al di sotto della strada, la traccia si esaurisce su una carrareccia che si abbandona dopo una curva a destra per imboccare il sentiero sulla sinistra.
Si segue il profilo della valle, mentre il cammino si fa più ripido e coperto da un tappeto di lapilli attraverso il castagneto punteggiato da lecci.
Seguendo i segnavia sugli alberi e su roccia, si raggiunge di nuovo la strada asfaltata, stavolta imboccandola verso sinistra.
Dopo 150 si prende l’ampia deviazione lastricata che scende tra i frutteti. Dopo “a pidata du diavulu”, un grosso sperone roccioso, la mulattiera diviene più regolare e acciottolata fino alla fine della discesa.
Se si preferisce scendere verso il centro di Zafferana, si va a destra, altrimenti si sale verso sinistra in direzione Ballo arrivando a Piano dell’Acqua.
Il miele
Nel territorio dell’Etna vi sono piccoli produttori, attenti alla qualità e alla preservazione delle api, che insieme alle più note varietà di miele d’arancia, di limone e millefiori, ricercate per la loro delicatezza e i profumi, producono anche il miele di castagno e quello di melata, ricchi di sali minerali e indicati per chi svolge attività fisica. Gli apicoltori etnei praticano il nomadismo, inseguendo le fioriture presenti in tutta l’isola per produrre mieli di sulla, eucalipto, cardo, acacia e, in piccole quantità, timo, rovo, nespolo, carrubo. Alcuni di loro, più attenti alla salvaguardia delle specie autoctone, allevano anche l’ape nera siciliana, Apis mellifera sicula, diffusa fino a una cinquantina di anni fa, quando si abbandonarono definitivamente le arnie tradizionali in ferula, “i fasceddi”, a favore di quelle razionali con famiglie dell’ape ligustica provenienti dall’Italia settentrionale.
Non perdere le altre tappe del Sentiero Italia CAI
- Tappa L05 “Badia Prataglia – Passo La Calla”
- Tappa G19-G20 “Passo del Faiallo – Il Giovo”
- Tappa C02 “Peio – Bagni di Rabbi”
- Tappa C17N “Rifugio Bolzano – Rifugio Alpe di Tires”
- Tappa A08 “Rifugio Casa Alpina Julius Kugy – Rifugio Pellarini”
- Tappa B03 “Pralongià – Rifugio Lagazuoi”
- Tappa E11 “Terme di Valdieri – Rifugio Città di Ceva Al Malinvern”
- Tappa G34 “Sella Della Valletta – Tetti Delle Donzelle”
- Tappa P10 “Santo Stefano di Sessanio – Rifugio Duca degli Abruzzi”
- Tappa P14 “Campotosto – Amatrice”
- Tappa E60 “Alpe Veglia – Alpe Devero”
- Tappa S06 “Sicignano Degli Alburni – Contursi Terme”
- Tappa T01 “Morano Calabro – Madonna del Pollino”
- Tappa Z12 “Orosei – Dorgali”
- Tappa Z20 “Caserma Forestale Montarbu – Taquisara”
- Tappa V03 “Custonaci – Macari”